Ascoltarsi,
prima della frenesia quotidiana.

Questa mattina avevo voglia di alzarmi presto, indossare le scarpe da asfalto, e uscire.

Avevo voglia – ma forse dovrei dire bisogno – della città immersa nel buio.
Silenziosa.
Vuota.
Immobile.

Avevo voglia di vedere la luna e le stelle lasciare campo ai raggi dell’aurora, di vedere il sole incandescente accendersi e iniziare la sua salita nel cielo.

Avevo voglia di alba.

image-2419
Alba, Bologna, 20 ottobre 2022.

Avevo anche voglia di fare fatica, di sentire i battiti cardiaci aumentare di frequenza.
Di lasciare alle gambe la padronanza del corpo, dando priorità al loro movimento, senza altro spazio per.
E così svuotare preventivamente la testa, prima di iniziare la lunga e frenetica giornata che mi aspetta.

Avevo voglia di godermi la solitudine di un luogo per me speciale, prima che le persone si sveglino, prima che il portone della chiesa sulla vetta del colle venga aperto, prima dell’arrivo degli Altri.

Avevo voglia, infine, di sentire montare la fame, dopo un’ora e mezza di attività fisica, di percepire la crescita del bisogno di vitamine e di una colazione nutriente, dopo la doccia bollente.

image-2420
Eremo di Ronzano, 20 ottobre 2022.

Avevo voglia di tutte queste cose. Già ieri sera prima di dormire, e ancora di più al risveglio.

Le ho ascoltate, le ho accolte, le ho sanate.

E, adesso, per le restanti ore del giorno, mi troverò a dover rinunciare a qualcosa in favore di qualcos’altro, a selezionare e muovermi più in fretta.
Non è facile per me, infatti, prendere decisioni di questo tipo, mettere in secondo piano il dovere per il piacere, assecondare un bisogno del fisico e della mente prima di compiere il lavoro previsto per la giornata.
C’è voluto coraggio, a pensare a me. Per una volta, che sto faticosamente lavorando a rendere meno isolata possibile, da oltre due anni a questa parte.
Ma a prescindere da come andrà la giornata, ho le gambe che friggono dal piacere che lascia lo sforzo, la mente più tranquilla e positiva, la pancia sazia.

Era questo, quello che ci voleva.

Una risposta a “Ascoltarsi,
prima della frenesia quotidiana.”

  1. Anche io vorrei imparare a trovare tempo per me,prima di tutto, ad imparare a gestire la rabbia e la frustrazione della costante corsa e ritmi frenetici a lavoro. Leggerti è un piacere, Marti.
    Grazie per le tue scritture.

Lascia un commento