Fuori Tor, l’Alta Via dimenticata – Tor de Geants: la cronaca.

Non sarebbero mai voluti partire, la mattina dopo, già in preda alla nostalgia di quella piccola porzione di Vallèe selvaggia e quasi dimenticata dai turisti.
Da Champorcher il Tor si stacca dall’originale percorso dell’Alta Via 2, per recuperare chilometri attraverso il fondovalle, ed arrivare a Donnas in un soffio.
A loro due, che con le Alte Vie vorrebbero andare fino in fondo, serviranno due giorni per coprire una distanza irrisoria, in un continuo su e giù di valli.
Appena il tracciato di bandierine gialle lascia il sentiero, la differenza nella manutenzione dei percorsi si fa palese. Se ne lamentano gli abitanti del luogo e se ne lamentano Lui e Lei, costretti a seguire segnavia ormai completamente scoloriti.
Sbagliando strada, subendo l’attacco di un branco di mucche che si sono viste usurpare il pascolo, scalando la densa pietraia che costituisce la cima del Colle della Fricolla (2540 metri s.l.m.) letteralmente a intuito e tentoni. Istintivamente.
Ma tra quelle pietre bianche puntellate di licheni la pace è assoluta, e ripaga per ogni fatica spesa per raggiungerla.
Anche se l’ascensione non è stata nemmeno un assaggio rispetto al pagamento in dolore che richiederà la peggiore discesa dell’intera Vallèe, quella saltellante e infima fino al prezioso borgo di Crest di Sopra, quasi totalmente abbandonato, dove vengono accolti dalle note di una canzone della, un tempo, più famosa boyband di casa: i Lunapop.
Per quella sera sono, assieme ad altri due viandanti, i padroni assoluti del borgo.
In cui lasceranno un altro pezzettino di cuore alla ripartenza.

Crest di Sopra.

Partono da Crest di buon mattino, in cerca di un sentiero scomparso.
Forse è stato il destino che li ha salvati dall’ennesima temibile discesa, o forse il Tor che li ha richiamati alla promessa fatta al suo tracciato, ma dopo quasi un’ora di tentativi non resta altro da fare per loro che tornare sui propri passi, ripiegando quindi verso Hône lungo il fiume disseminato di orridi profondi, dalle cui viscere sale un alito gelido, per ricongiungersi all’endurance-trail a Bard, ai piedi del suo maestoso forte.

Forte di Bard.

Qui, seguono per pochi chilometri la Via Francigena nel primo tratto in suolo italico, comprensivo di una strada romana solcata dal ricordo dei tanti carri che la hanno percorsa, a lato della ormai più maestosa statale valdostana.
Giungono a Donnas nel primo pomeriggio, soffocati dal calore dei suoi pochi 330 metri di altitudine. Trovano ristoro in un’area pic-nic profumata di barbecue, affollata per il pranzo domenicale.
Il segnavia giallo con il numero “2” li conduce in via Principe Tommaso dove passa il testimone a quello con il numero “1”.
Senza rancore, due compagni di squadra che si passano una borraccia di acqua fresca.

Sono giunti al termine della Alta Via 2, dopo dieci giorni di cammino, poco più di centocinquanta chilometri percorsi e diecimila metri di dislivello positivo.
Domani li aspetta un nuovo inizio.

Strada Romana delle Gallie.

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