Non sono riuscita a stare vicino alla Cinzia, negli anni della malattia.
Avevo giá osservato da vicino come si perde una madre, non potevo riuscire a imparare anche come si perde la sua migliore amica.
Non glielo ho mai detto che non ero lí per questo motivo.
Non sono riuscita a farlo.
Le ho scritto una lunga lettera, lo scorso inverno, ma non sono stata capace di imbucarla.
Confido, peró, che lei lo conoscesse il motivo. Sapeva che non sono forte come lo erano loro.
Io mi spezzo facilmente, e poi devo raccogliere i pezzi e rimetterli assieme. Loro erano flessibili, si sono spezzate una volta sola.
Sono cresciuta con lei, con la sua risata, le sue sigarette e i mille tentativi di smettere, le sue storie.
Sono cresciuta con il suo amore per Anselmo e Sara, la sua amicizia con i miei genitori.
Erano presenza fissa. Il vero giorno di festa, dopo la pubertà, era quello assieme a loro. Divertente, godereccio, culturalmente interessante.
Mi ha regalato, o forse era un prestito, il primo libro della mia trilogia preferita.
Come sua figlia ricorda sempre, era una donna che avrebbe potuto fare tanto nella vita, e tra tutte queste possibilitá ha deciso di fare la mamma e la moglie, rimanendo a casa e portando tra le mura della abitazione piú bella e accogliente in cui sia mai entrata, le sue passioni.
Tra queste, c’era il canto, che é sempre rimasto solo appannaggio di famiglia e amici.
Lo scorso autunno é venuta a mancare.
La abbiamo salutata in un giorno di sole.
Io e mio papà, assieme. Il poco che é rimasto, della nostra porzione di quella famiglia allargata in cui da bambina e ragazza stavo così bene.
Non é stato un giorno triste. Cinzia é rimasta con noi, anche se il suo corpo é andato via.
Proprio per questo motivo, oggi, in un 15 febbraio senza significati particolari, sua figlia Sara ha rilasciato un disco che la zia ha registrato rimanendo sempre dentro casa.
Ci sono canzoni d’amore, impresse dalla sua voce. Quelle che lei preferiva.
E che si spandevano nell’aria del paesino montano quando cantava con la finestra aperta.
Ci ha lasciato davvero un regalo prezioso.
Si trova su YouTube, e su Spotify.
Dopo l’ascolto, se ne avrete voglia, potreste lasciare una piccola offerta alla Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ETS.
Ciao zia.
Lo so che ora siete lì a fare fuma fuma tutte assieme.