Aprile.

Aprile è il mese della Resistenza e della Memoria.

È un mese preparatorio.
Un giorno dopo l’altro, un evento dopo l’altro, le storie di Resistenza si sommano e conducono chi ha voglia di ascoltarle verso la celebrazione della Liberazione.
Verso il 25 aprile, data simbolica, quando ormai l’Italia tutta, con la conquista alleata di Milano e Torino, risultava liberata dai nazi-fascisti.

Liberazione che è di tutti, del Paese intero, nessuno escluso.

Liberazione dall’oppressore, dalla dittatura, dalla privazione dei diritti.
Liberazione che ci ha restituito la libertà, fisica e di pensiero. La libertà di parola.

Liberazione che ha lasciato dietro di sè un paese distrutto, da ricostruire, anche in questo caso, fisicamente e culturalmente.

Sono ormai passati settantacinque anni da quando partigiani e soldati regolari sfilavano per le strade delle città liberate, una dopo l’altra, da sud a nord.

Quest’anno non potremo scendere in piazza, non potremo riversarci nelle strade, abbracciarci e brindare.
Non ci saranno comizi, non ci saranno celebrazioni e deposizioni di corone accanto alle lapidi.
Non potremo festeggiare come siamo abituati, come ci è sempre venuto naturale: con la gioia della condivisione. Come la Festa della Resistenza spontaneamente ci ha sempre spinti a fare.

Ma, virus o non virus, il 25 aprile arriverà.

Non potremo abbandonarci a quell’esplosione liberatoria che bene conosciamo, ma con modalità diverse possiamo e dobbiamo ricordare ed evidenziare il significato di questa giornata.

Possiamo farlo attraverso le immagini e le storie che ci sono state lasciate in eredità dai nostri padri e dai nostri nonni.
Utilizzando l’infinità di mezzi virtuali attraverso i quali teniamo il contatto con il mondo esterno, in questo periodo.

Perchè la voce risuoni più forte del silenzio, perchè echeggi in quelle piazze che quest’anno non si possono riempire di persone.

Possiamo farlo dedicando un giorno dopo l’altro di questo aprile immobile alla salvaguardia della Memoria.
Perchè, se la memoria, con la emme minuscola, con il tempo si arrugginisce se non la si mantiene dovutamente allenata, la Memoria, con la emme maiuscola, non può farlo.
Resta lì, presente, disponibile, per raccontarci cosa è stato, per ricordarci cosa non deve più essere.


La foto iniziale ritrae un soldato statunitense dopo lo sfondamento della Linea Gotica sull’Appennino tosco-emiliano nel 1945.
Fonte Allacciati le storie.

Una risposta a “Aprile.”

  1. Ciao Martina,
    Complimenti per il blog! È proprio bello, curato, essenziale.
    Si vede la passione che esce dalle righe, dalle foto.
    Sono appena entrata a far parte della Psicoatletica. Spero di conoscerti presto e di poter camminare con te. ( non sono proprio fortissima… ma diciamo che la vita mi tiene in allenamento 😅)
    Un abbraccio
    Lucia

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