Si fa presto a dire “vado in biblioteca”.
Ma le biblioteche non sono tutte uguali.
Ci sono quelle più grandi e quelle più piccole, le biblioteche cittadine e quelle di quartiere, quelle gestite da bibliotecari appassionati e attenti e quelle i cui addetti sono freddi burocrati capitati lì per caso.
E poi, ci sono le biblioteche specializzate. Che coniugano ricerca bibliografica e scientifica volta agli specialisti del settore, con l’apertura ad un pubblico di curiosi, attraverso attività di divulgazione per la cittadinanza.
Il seguente itinerario tocca alcune delle biblioteche specializzate di Bologna: non le uniche, non le più importanti. Semplicemente, si concentra nella zona Ovest della città. Incorniciata tra il Canale di Reno e quello del Cavaticcio.
In questa zona, in base al censimento di Giuseppe Tubertini del 1826, erano in funzione diversi mulini da grano, da rizza, macine da galla e frantoi. Ma anche cartiere e i relativi magli, filatoi per la seta che arrivava lungo i canali, fabbriche di panni in canapa e forni per le maioliche. Assieme alla grande manifattura tabacchi, alle concerie, ed ai lavatoi pubblici.
Gli opifici scompariranno poco alla volta nel corso del diciannovesimo secolo e solo le lavandaie rimarranno a testimoniare le antiche tradizioni della zona, fino al secondo dopoguerra. Assieme allo sconfinato patrimonio secolare dello Stato Pontificio, che su questa zona della città aveva la sua egemonia.
Da Piazza Maggiore si imbocca Via D’Azeglio per giungere a Porta San Mamolo, dove, attraversati i Viali, ci si arrampica lungo Via Codivilla, fino all’ingresso dell’Istituto Ortopedico Rizzoli.
Qui, sulla sinistra, nel grande piazzale che caratterizza l’ampia curva, c’è un enorme cancello di ferro battuto che si apre su un prato e che porta al Seminario Arcivescovile di Bologna, ospitato nelle sale di Villa Revedin dal 1932. Qui, ha dimora anche la Biblioteca della Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, che conserva circa 33.000 volumi moderni e un migliaio di testi antichi, incunaboli e manoscritti provenienti dalla biblioteca del Pontificio Seminario Regionale Flaminio. L’accesso ai testi avviene grazie al prestito interbibliotecario della città.
Si scende nuovamente su Via San Mamolo, fino al Centro Studi Amilcar Cabral, specializzata in storia e cultura dei paesi di Asia, Africa e America Latina. Purtroppo, attualmente risulta chiusa, perché in ristrutturazione il manto di copertura. Avrebbe dovuto riaprire i primi mesi del 2020, ma l’emergenza sanitaria ha rallentato i lavori.
Imboccando Viale Aldini, lasciandolo sulla sinistra per Via Malpertuso e subito Via Saragozza e poi Via Santa Caterina, si giunge in Via Ca’ Selvatica 7 dove si trova la Biblioteca CDLEI – Centro Ri.E.Sco, nel vecchio Orto del Convento di San Mattia, il centro di documentazione e laboratorio per l’educazione culturale della città felsinea.
Da qui si raggiunge la Biblioteca Minguzzi – Gentili, sita all’interno dell’Ospedale psichiatrico provinciale Roncati, in Via Sant’Isaia 90. Fondato nel 1867 da Francesco Roncati, che ne fu anche il primo direttore, era il principale manicomio della città. Ebbe il suo momento di massima espansione durante la Prima Guerra Mondiale, in particolare di ricoveri femminili così come si verificò anche in altri istituti del Paese. Infatti, la partenza di figli e mariti per il fronte, la morte o le mutilazioni, le difficoltà economiche erano i principali fattori scatenanti l’insorgenza di patologie quali amenza e melanconia. Oggi, la biblioteca ospitata tra le sue mura ha una fornita raccolta di testi sulla salute mentale e la psichiatria, la psicologia e la psicoanalisi, le scienze sociali, la storia delle istituzioni sanitarie e assistenziali, le dipendenze e l’esclusione sociale, il benessere e il welfare sociale e culturale.
Poco distante, sulla medesima via, si trova la Biblioteca dell’Istituto Storico Parri, specializzata sui temi della Resistenza e della Seconda Guerra Mondiale.
Infine, imboccando Via Pietralata, incrociando Piazza Azzarita, attraverso Viale Ercolani si giunge a Porta Lame, da cui, seguendo brevemente il Viale Pietramellara si raggiunge l’LGBTI+ Center del Cassero. La sua biblioteca, seppur piccola ospita una importante bibliografia in merito alla diversità di genere, all’identità sessuale ed alla lotta alle discriminazioni.
Da qui, attraverso un piccolo passaggio “segreto” interno, oppure attraversando il Giardino del Cavaticcio, prima, e il Parco 11 Settembre, poi, si raggiunge l’ultima tappa dell’itinerario: la Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca di Bologna, che conserva e raccoglie documenti (oltre 47.000 volumi e 1.100 testate di riviste italiane e straniere) e fondi archivistici attinenti al cinema, con lo scopo di documentare la storia, l’evoluzione teorica e tecnica del cinema italiano ed internazionale e di favorire lo studio e la conoscenza del cinema come fenomeno culturale ed espressione artistica. Sono inoltre presenti una sezione dedicata alla fotografia e una dedicata alle arti grafiche.
Infine, attraverso Via Marconi e poi Via Ugo Bassi, si torna in Piazza Maggiore, chiudendo l’anello.
lunghezza anello: 8 km.
tempo: 1 ora e 45 minuti (al netto delle pause in biblioteca)
Letture consigliate dalla Associazione Culturale Malippo:
- Papiro Bodmer – Papiro 72 (Prima lettera di Pietro, Seconda lettera di Pietro, Lettera di Giuda);
- La scimmia e il cammello – Favole di Esopo;
- A scuola dalla lumaca – Idee e proposte per un’educazione fatta a mano, di Gianfranco Zavalloni;
- Lezione agli infermieri – Manicomio Provinciale di Bologna, 1911;
- I ragazzi del Falchetto – La testimonianza e il ricordo, di Antonella Saracco e Nicoletta Soave Liberati;
- Manuale di educazione sessuale per gay ed etero – Io Tarzan, tu Jane, di Piergiorgio Paterlini;
- Ragazzi che amano ragazzi, di Piergiorgio Paterlini;
- Casca il mondo! Giocare con la catastrofe – Una nuova pedagogia del cambiamento, di Enrico Euli.
Questo trekking è stato realizzato il 31 ottobre 2019,
grazie al progetto Pagine & Passi
promosso da Specialmente in Biblioteca,
rete delle biblioteche specializzate di Bologna, fondata nel 2015.